I rivestimenti Halar godono di proprietà molto simili a quelle di altri fluoropolimeri come il PTFE e il PFA; infatti, Halar è il nome commerciale del co-polimero di etilene e clorotrifluoroetilene. Esso viene spesso utilizzato per la sua notevole resistenza a corrosione, spesso ritenuta migliore perfino degli altri fluoropolimeri.
Le proprietà dell’Halar
L’Halar è un polimero termoplastico e semicristallino, noto principalmente per le sue proprietà barriera. Esso, infatti, è in grado di resistere alla corrosione anche in presenza di agenti chimici come acidi forti, basi forti, agenti ossidanti e numerosi solventi organici. La presenza degli atomi di cloro nella catena polimerica lo rendono in grado di impedire la permeazione di molecole piccole, come acqua, cloro gassoso o acido cloridrico, che tendenzialmente risultano più insidiose anche per i polimeri più resistenti.
Ad alimentare ulteriormente la resistenza alla corrosione è lo spessore di questi rivestimenti; vengono infatti raggiunti molto facilmente i 500 micron di spessore e non è raro riuscire ad ottenere spessori superiori al millimetro. I rivestimenti in PTFE, ad esempio, non superano i 200 micron.
A differenza dei rivestimenti in PTFE o PFA, i rivestimenti Halar non riescono a reggere alle alte temperature ed infatti è preferibile evitare un uso continuato sopra i 150 °C.
I principali utilizzi
I rivestimenti Halar vengono applicati principalmente per spruzzatura elettrostatica su pezzi sabbiati e preriscaldati a temperature intorno ai 260 °C – 290 °C.
Le fenomenali proprietà barriera dell’Halar lo rendono la scelta ideale per rivestire componenti per impianti chimici, specialmente per applicazioni con esposizione ad agenti estremamente corrosivi, come nella produzione dell’acido solforico o per lo sbiancamento della carta.
A differenza di rivestimenti a base PTFE o FEP, i rivestimenti Halar sono estremamente lisci e poco porosi, rendendo difficile l’instaurarsi di colonie batteriche. Per questo motivo vengono utilizzati in ambiti dove è necessario garantire pulizia e sterilità della superficie, ovvero nell’industria biomedica e nella filiera alimentare.